La metaldeide è un prodotto chimico comunemente utilizzato come componente principale dei lumachicidi, che vengono utilizzati da marzo a ottobre specialmente nelle colture di ortaggi. Si presenta tipicamente sotto forma di esche granulari azzurro-verdastre, composte, oltre che dalla sostanza chimica, da crusca ed altre sostanze appetibilizzanti, come semi di soia, riso, avena, sorgo e mele...
Da notare che la stessa sostanza chimica è utilizzata per accendere il fuoco nei fornelli da campeggio, nelle stufe e nei camini, sotto forma di tavolette simili ai dadi da cucina o poco più grandi, chiamate comunemente “meta”.
La metaldeide è nociva nel caso in cui vengano ingerite le esche, ma anche attraverso l’ingestione di lumache avvelenate.
L’effetto della metaldeide è rapido e i sintomi si manifestano in circa 1-4 ore.
Comprendono ansia, difficoltà nello stare in piedi, tremori e fascicolazioni muscolari, nel gatto movimento alternato dell’occhio (nistagmo), cuore e respirazione accelerati, pupille dilatate, salivazione, vomito, che ha l’odore della sostanza chimica ingerita e diarrea, spesso di colore verdastro.
Mano a mano che il decorso clinico progredisce, l’animale può avere febbre molto alta, anche superiore ai 42° (probabilmente a seguito delle contratture muscolari) problemi metabolici con perdita di coscienza, rallentamento della respirazione, cianosi, convulsioni continue ed eventualmente morte per insufficienza respiratoria.
Se il soggetto sopravvive alla prima fase neurologica della intossicazione, dopo 2-5 giorni dall’avvelenamento può avere gravi problemi epatici e soccombere a causa di essi.
L’avvelenamento da metaldeide è una situazione d’emergenza che richiede l’immediato ricovero presso una struttura veterinaria.
Il trattamento è sintomatico e non esiste alcun antidoto preciso.
In base alle condizioni dell’animale e qualora l’ingestione fosse avvenuta entro un paio d’ore si può provocare il vomito e effettuare una lavanda gastrica.
Per il controllo delle crisi convulsive si somministrano sedativi.
Qualora ciò non fosse sufficiente a placare gli effetti del veleno sul sistema nervoso, si induce il paziente in anestesia generale.
Una volta stabilizzato l’animale, vengono prestate cure mediche di supporto, cercando di limitare le gravi conseguenze che la metaldeide può avere a livello epatico.
La prognosi è strettamente legata allo stato clinico dell’animale e alla rapidità dell’intervento, resta comunque riservata per almeno 5 giorni.
Bibliografia: L.P. Tilley, F.W.K Smith Jr. “The five minute veterinary consult”, Utet ; Signe J. Plunkett “Pronto Soccorso Veterinario. Cane, gatto e animali esotici”. Utet
La metaldeide è nociva nel caso in cui vengano ingerite le esche, ma anche attraverso l’ingestione di lumache avvelenate.
L’effetto della metaldeide è rapido e i sintomi si manifestano in circa 1-4 ore.
Comprendono ansia, difficoltà nello stare in piedi, tremori e fascicolazioni muscolari, nel gatto movimento alternato dell’occhio (nistagmo), cuore e respirazione accelerati, pupille dilatate, salivazione, vomito, che ha l’odore della sostanza chimica ingerita e diarrea, spesso di colore verdastro.
Mano a mano che il decorso clinico progredisce, l’animale può avere febbre molto alta, anche superiore ai 42° (probabilmente a seguito delle contratture muscolari) problemi metabolici con perdita di coscienza, rallentamento della respirazione, cianosi, convulsioni continue ed eventualmente morte per insufficienza respiratoria.
Se il soggetto sopravvive alla prima fase neurologica della intossicazione, dopo 2-5 giorni dall’avvelenamento può avere gravi problemi epatici e soccombere a causa di essi.
L’avvelenamento da metaldeide è una situazione d’emergenza che richiede l’immediato ricovero presso una struttura veterinaria.
Il trattamento è sintomatico e non esiste alcun antidoto preciso.
In base alle condizioni dell’animale e qualora l’ingestione fosse avvenuta entro un paio d’ore si può provocare il vomito e effettuare una lavanda gastrica.
Per il controllo delle crisi convulsive si somministrano sedativi.
Qualora ciò non fosse sufficiente a placare gli effetti del veleno sul sistema nervoso, si induce il paziente in anestesia generale.
Una volta stabilizzato l’animale, vengono prestate cure mediche di supporto, cercando di limitare le gravi conseguenze che la metaldeide può avere a livello epatico.
La prognosi è strettamente legata allo stato clinico dell’animale e alla rapidità dell’intervento, resta comunque riservata per almeno 5 giorni.
Bibliografia: L.P. Tilley, F.W.K Smith Jr. “The five minute veterinary consult”, Utet ; Signe J. Plunkett “Pronto Soccorso Veterinario. Cane, gatto e animali esotici”. Utet