Il Dott. Lucchi è stato uno dei primi veterinari in Italia ad applicare, nel cane e nel gatto, tecniche di odontoiatria veterinaria avanzata ed è membro SIODOCOV, Società Italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Orale Veterinaria . Dal 1994 è autore e referee (valutazione degli articoli scientifici ai fini della pubblicazione) in materia di odontoiatria veterinaria per la rivista scientifica Summa Animali da Compagnia, Le Point Veterinaire Italie, per la quale ha scritto diverse pubblicazioni scientifiche. Dal 2002 si occupa anche di odontoiatria del coniglio nano. Dal 2009 ha iniziato ad applicare in campo odontostomatologico la medicina integrata, che associa cure alternative e complementari alle terapie tradizionali. Lo studio dispone delle migliori attrezzature chirurgiche e diagnostiche, permettendo di effettuare interventi odontoiatrici d'avanguardia. Collabora inoltre da anni con strutture veterinarie polispecialistiche della provincia di Pavia e di Piacenza
ODONTOIATRIA DEL CANE E DEL GATTO
L’odontoiatria del cane e del gatto può essere assimilabile come interventi e tecniche all’odontoiatria umana, con delle differenze legate alla diversità di specie, al fatto che gli animali domestici fanno uso dei denti in maniera generalmente più grossolana rispetto all’uomo e che sono poco tolleranti verso metodiche che necessitano di medicazioni particolari. Per questo motivo negli interventi di odontoiatria veterinaria viene privilegiata la semplicità e la funzionalità, pur non perdendo di vista l’estetica, che nell’uomo è quasi sempre determinante. Gli animali non possono effettuare da soli “igiene orale” e quindi bisogna informare il proprietario su tutti i metodi per rimuovere la placca ed evitare la formazione di tartaro o l’insorgenza di malattie parodontali, tenendo conto che in genere gli animali mal tollerano le manipolazioni della bocca.
Dato che sono “domestici”, con un’alimentazione necessariamente diversa rispetto al “selvatico”, o a causa di una conformazione particolare della bocca presente in alcune razze, è frequente l’insorgenza di patologie ai denti, gengive, mascella e mandibola, che possono dare gravi problemi anche a livello di organi che non sembrerebbero avere alcuna connessione con la bocca. In particolare, gengiviti, parodontopatie, infezioni croniche a livello di mascella o mandibola, possono essere responsabili di problemi cardiaci, epatici, renali, legati al continuo assorbimento di tossine e di batteri. Non bisogna inoltre trascurare l’importanza di una possibile trasmissione di batteri potenzialmente patogeni anche a noi, mediante il contatto con la saliva.
La moderna odontostomatologia veterinaria, con l’applicazione di tecniche non dissimili da quelle effettuate sull’uomo, non si limita più, per fortuna, ai soli interventi di ablazione del tartaro dentario o alle estrazioni dentali, ma consente di preservare il più possibile l’anatomia della bocca, conservando il più possibile i denti, che sono importanti per la masticazione e per la salute in generale dell’animale. Il progredire dello studio di alcune patologie del cavo orale ha permesso di migliorare le possibilità di cura, anche facendo uso di rimedi alternativi. Per fare alcuni esempi: dopo la detartrasi viene praticata la lucidatura dentale, che non è solo una pratica estetica, ma permette di rendere la superficie del dente liscia e impedire alla placca di aderire di nuovo con facilità, determinando una rapida riformazione del tartaro dentario; un dente spezzato può essere devitalizzato e otturato, senza doverlo estrarre, conservando così l’anatomia della bocca, impedendo lo spostamento di denti che possono alterare la masticazione; alcune patologie della bocca possono essere curate con l’omotossicologia, molto meno dannosa di alcune terapie tradizionali.
Purtroppo, a volte, l’intervento dell’odontoiatra veterinario viene richiesto tardivamente e non resta che fare delle scelte drastiche, come ad esempio l’estrazione di denti malati o interventi sulla mandibola o sulla mascella per curare infezioni profonde.
Per questo motivo che è estremamente importante effettuare visite di prevenzione, onde controllare lo stato della bocca dell’animale ed evitare il degenerare di situazioni ancora facilmente risolvibili con interventi poco invasivi.
Dato che sono “domestici”, con un’alimentazione necessariamente diversa rispetto al “selvatico”, o a causa di una conformazione particolare della bocca presente in alcune razze, è frequente l’insorgenza di patologie ai denti, gengive, mascella e mandibola, che possono dare gravi problemi anche a livello di organi che non sembrerebbero avere alcuna connessione con la bocca. In particolare, gengiviti, parodontopatie, infezioni croniche a livello di mascella o mandibola, possono essere responsabili di problemi cardiaci, epatici, renali, legati al continuo assorbimento di tossine e di batteri. Non bisogna inoltre trascurare l’importanza di una possibile trasmissione di batteri potenzialmente patogeni anche a noi, mediante il contatto con la saliva.
La moderna odontostomatologia veterinaria, con l’applicazione di tecniche non dissimili da quelle effettuate sull’uomo, non si limita più, per fortuna, ai soli interventi di ablazione del tartaro dentario o alle estrazioni dentali, ma consente di preservare il più possibile l’anatomia della bocca, conservando il più possibile i denti, che sono importanti per la masticazione e per la salute in generale dell’animale. Il progredire dello studio di alcune patologie del cavo orale ha permesso di migliorare le possibilità di cura, anche facendo uso di rimedi alternativi. Per fare alcuni esempi: dopo la detartrasi viene praticata la lucidatura dentale, che non è solo una pratica estetica, ma permette di rendere la superficie del dente liscia e impedire alla placca di aderire di nuovo con facilità, determinando una rapida riformazione del tartaro dentario; un dente spezzato può essere devitalizzato e otturato, senza doverlo estrarre, conservando così l’anatomia della bocca, impedendo lo spostamento di denti che possono alterare la masticazione; alcune patologie della bocca possono essere curate con l’omotossicologia, molto meno dannosa di alcune terapie tradizionali.
Purtroppo, a volte, l’intervento dell’odontoiatra veterinario viene richiesto tardivamente e non resta che fare delle scelte drastiche, come ad esempio l’estrazione di denti malati o interventi sulla mandibola o sulla mascella per curare infezioni profonde.
Per questo motivo che è estremamente importante effettuare visite di prevenzione, onde controllare lo stato della bocca dell’animale ed evitare il degenerare di situazioni ancora facilmente risolvibili con interventi poco invasivi.
DETARTRASI
L’ablatore a ultrasuoni è l’apparecchio più utilizzato per rimuovere il tartaro dentario. Gli ultrasuoni, generati da un particolare dispositivo, mettono in vibrazione la punta ricurva dell’apparecchio causando lo sgretolamento del tartaro. Dato che la rimozione avviene per disgregazione, la superficie del dente resta ruvida, la placca può aderire facilmente e, mineralizzandosi ad opera dei sali contenuti della saliva, formare nuovo tartaro. Per evitare che la placca si depositi facilmente si deve rendere liscia la superficie del dente e questo viene fatto mediante la lucidatura dentale, che viene fatta usando paste abrasive particolari. Il risultato finale deve essere comunque conservato nel tempo tramite l’igiene orale effettuata dal proprietario dell’animale, mediante la somministrazione di cibi “fibrosi” o mangimi appositi che rimuovono meccanicamente la placca durante la masticazione o anche, in determinati casi, con l’uso di gel o dentifrici specifici, associati eventualmente all’uso dello spazzolino.
PATOLOGIE PARODONTALI
Le parodontopatie sono patologie che colpiscono i tessuti che circondano il dente e sono per la maggior parte causate dalla infiammazione della gengiva ad opera della placca batterica. La gengiva è un tessuto che potrebbe essere paragonato a una guarnizione: quando è sana isola la parte esterna del dente, usata per masticare il cibo, da quella a contatto con l’osso; se si infiamma, perde aderenza con il dente e si forma una specie di tasca tutt’attorno, chiamata tasca parodontale. La parodontopatia può peggiorare a tal punto da provocare gravi danni ai tessuti che mantengono saldo il dente e causare infezioni anche all’osso sottostante, causando ascessi, aumento della mobilità e perdita del dente stesso. Prima di arrivare a questo stadio però, può già causare danni a organi molto distanti dalla bocca, come cuore, fegato e reni. Il motivo è legato al costante assorbimento di tossine e batteri. Le tasche parodontali vengono curate con il curettage sottogengivale. Si misura prima la tasca con una sonda graduata per valutarne la profondità, poi si usa uno strumento manuale tagliente, detto curette, che va ad asportare il tessuto gengivale malato ed infetto e l’eventuale tartaro sottogengivale, levigando la superficie del dente. Al termine dell’operazione bisogna fare un lavaggio della tasca con delle soluzioni apposite, per asportare anche il più piccolo frammento residuo e viene applicato un gel stomatologico per medicare le parti trattate.
Dopo questo tipo di trattamenti è fondamentale una igiene orale a domicilio rigorosa, effettuata dal proprietario dell’animale, onde evitare ricadute e l’inevitabile progressione della patologia.
Dopo questo tipo di trattamenti è fondamentale una igiene orale a domicilio rigorosa, effettuata dal proprietario dell’animale, onde evitare ricadute e l’inevitabile progressione della patologia.
FRATTURA DEL DENTE CANINO
La frattura di un dente e nella fattispecie del canino, è uno dei casi clinici più frequenti in odontoiatria veterinaria. Quasi sempre di origine traumatica, rappresenta uno dei casi che richiedono, se la polpa dentaria risulta esposta, un intervento abbastanza tempestivo, in quanto la polpa va incontro ad infezione e a morte (necrosi). Il progredire della necrosi della polpa e dell’infezione fino all’apice del dente, che è la parte terminale della radice, può avvenire anche entro 12 ore. La conseguenza è la possibile formazione di granulomi e ascessi in tempi più o meno variabili, ma con conseguenze sull’osso che possono anche diventare gravi. La differenza principale tra l’uomo e il cane, in questo caso, è una minore manifestazione del dolore (a meno che non sia un cucciolo). Questo rende la cosa più insidiosa, perché il proprietario spesso sottovaluta il problema, dato che il cane il più delle volte non mostra apparentemente alcuna manifestazione di dolore. Le radici dentarie degli animali sono proporzionalmente molto lunghe, si estendono molto di più dentro l’osso rispetto all’uomo e quindi la formazione di un granuloma, che in genere avviene in tempi non brevi, può fare danni molto maggiori, causando anche un indebolimento notevole dell’osso, soprattutto a livello di mandibola e causando in certi casi anche fratture. La cura migliore in questi casi è la devitalizzazione: in questo modo il dente viene conservato, evitando un possibile cambiamento di rapporto tra i denti, nel caso in cui venga estratto, ed anche, in certi casi, della masticazione. Il canino fratturato può anche venire rimodellato, in certi casi, e parzialmente ricostruito, per fare sì che riacquisti la forma originaria e la sua funzione, seppure in maniera non completa.
GENGIVECTOMIA
L'ipertrofia gengivale e mucosale può presentarsi in diverse situazioni: a seguito di parodontopatie, gengivostomatite cronica del gatto e quando si formano tumori (in genere benigni) chiamati epulidi, che colpiscono in particolare alcune razze canine, come il boxer. Le epulidi causano problemi di masticazione, con continui autotraumatismi e sanguinamento delle lesioni e, in alcuni casi, possono trasformarsi da benigne a maligne. Per il trattamento chirurgico di queste lesioni è particolarmente indicato il radiobisturi, simile all'elettrobisturi, ma funzionante a frequenze così elevate da passare dalla frequenza delle onde elettriche a quella delle onde radio. Il vantaggio è quello di eseguire tagli molto più netti e precisi, causando meno infiammazione ed edema (gonfiore) nel post-operatorio, cosa molto importante operando in bocca, con risultati paragonabili al laser, pur essendo l'apparecchio molto più maneggevole. Con l'uso di questa apparecchiatura, l'utilizzo di medicazioni effettuate con la tintura di mirra e benzoino (intra operatorie) e olio ozonizzato (nel post operatorio) si possono ottenere ottimi risultati anche per quanto riguarda i tempi di guarigione, che è in genere completa dopo circa 20 giorni , con "restitutio ad integrum" della parte operata
MEDICINA INTEGRATA APPLICATA ALLA ODONTOSTOMATOLOGIA
L'utilizzo di terapie alternative e complementari può essere molto utile, in associazione alle terapie tradizionali. L'utilizzo di terapie omotossicologiche, di medicina di regolazione, integratori alimentari e gel stomatologici innovativi, l'uso di olio ozonizzato applicato localmente si sono dimostrati particolarmente vantaggiosi nel gatto, soprattutto in caso di gengiviti linfoplasmacellulari e fauciti, che sono malattie di difficile risoluzione. Per quanto le terapie non siano generalmente di breve durata, si può ottenere il più delle volte una notevole riduzione del sintomo ed in alcuni casi è possibile arrivare ad una risoluzione completa della patologia.